Cannabis terapeutica: applicazioni e preparazioni

In questo articolo vi forniamo un'introduzione alla cannabis terapeutica, alle sue applicazioni terapeutiche e alle forme farmaceutiche disponibili.
Introduzione alla cannabis terpeutica

I fitocannabinoidi sono i componenti contenut nella cannabis terapeutica. Sono cannabinoidi di origine naturale, prodotti e contenuti nella pianta di Cannabis, alla quale devono il loro nome. Le varietà di questa pianta disponibili e prescrivibili sono molte e si differenziano per la composizione del fitocomplesso. 

Infatti quando si trattano prodotti di origine vegetale, non si considera un solo principio attivo, ma l’insieme di tutte le sostanze prodotte dalla pianta: IL FITOCOMPLESSO.

Nel caso della cannabis terapeutica il fitocomplesso è composto dai cannabinoidi, dai terpeni, dalle clorofille, dagli alcaloidi, e da altri gruppi di sostanze per un totale di più di 800 molecole.

Cosa sono i fitocannabinoidi?

Sono principi attivi lipofili (praticamente insolubili in acqua), nella cannabis terapeutica sono stati trovati più di 140 cannabinoidi, molti dei quali ancora poco studiati. Le molecole più conosciute sono sicuramente il THC e il CBD.

Va subito precisato che all’interno della infiorescenze fresche di cannabis, i cannabinoidi sono nella loro forma acida (inattiva). Sarà dunque compito del farmacista preparatore attivare i cannabinoidi e allestire preparati con specifiche metodiche in grado di garantire la qualità del prodotto finale.

Gli altri componenti del fitocomplesso

I terpeni, le clorofille, i flavonoidi e tutti gli altri componenti del fitocomplesso vanno ad agire simultaneamente all’azione dei fitocannabinoidi.

Diversi studi dimostrano come l’azione di tutto il fitocomplesso superi, in termini di efficacia terapeutica, l’effetto dei singoli componenti presi singolarmente. Questo fenomeno è conosciuto e chiamato EFFETTO ENTOURAGE.

Le applicazioni terapeutiche

Le possibile applicazioni terapeutiche dei medicinali a base di cannabis medica sono davvero molte; ogni giorno inoltre vengono pubblicati nuovi studi ed esperienze cliniche che ampliano la conoscenza sull’utilizzo di questa pianta. 

In considerazione alle evidenze scientifiche fino ad ora prodotte, lo Stato Italiano ha individuato sei impieghi per l’uso medico della cannabis: 

  • Analgesia del dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con classici antinfiammatori, con cortisonici o con oppioidi si sia rivelato inefficace;
  • Analgesia in patologie che comportano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale);
  • Effetto anti-vomito e anti-nausea nella nausea e nel vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapia per HIV;
  • Effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; 
  • Effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali;
  • Riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.

Le prescrizioni della cannabis medica e dei suoi preparati sono soggette alla Legge 94/98 (Di Bella). Leggi l’articolo “La Cannabis Medica e la regolamentazione italiana” per sapere quali sono le patologie suffragate da risultati di lavori presenti nella letteratura medica internazionale accreditata.

Somministrazione della cannabis terapeutica

La cannabis medica e i fitocannabinoidi possono essere assunti attraverso diverse vie di somministrazione:

  • Inalatoria: vaporizzando dosi esattamente pesate di infiorescenze. La vaporizzazione garantisce un rapidissimo effetto, ma di breve durata nel tempo.
  • Orale: è la via di somministrazione che garantisce un assorbimento più omogeneo, gli effetti fisiologici sono più lenti nel comparire ma perdura di più nel tempo. La somministrazione può avvenire per via sublinguale, gengivale ed orale.

I preparati allestiti in farmacia

Gli estratti sono sicuramente la forma farmaceutica più utilizzata dai pazienti che ne gradiscono la semplicità d’uso e l’efficacia terapeutica.

Questi estratti vengono allestiti mediante l’uso di macchinari all’avanguardia che garantiscono la qualità e la standardizzazione nell’estrazione di TUTTI i principi attivi dalle infiorescenze di Cannabis terapeutica

E’ fondamentale riuscire a garantire rese di estrazione che si avvicinino il più possibile al 100%. Il fitocomplesso viene preservato ed estratto grazie a nuovi estrattori che sfruttano gli ultrasuoni, ma anche attraverso le tecniche sottovuoto per la preparazione di estratti ad alta concentrazione di principi attivi. Le principali formulazioni sono:

  • Olio: l’estratto oleoso ottenuto dalle infiorescenze femminili della cannabis. E’ sicuramente la forma più valida ed utilizzata per la somministrazione di fitocannabinoidi. Scopri di più →
  • Resina: estrazione del fitocomplesso mediante alcool etilico 96° F.U. con conseguente evaporazione del solvente a bassa temperatura e sottovuoto. Scopri di più →
  • Cartine: dosi esattamente pesate di infiorescenze. Somministrate per vaporizzazione o decozione.
  • Lozenges:  gommose aromatizzabili ad uso sublinguale. Utilizzate soprattutto per preparati a base di CBD puro.

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